l’EUDI Wallet

Che cos’è l’EUDI Wallet?

Portafoglio digitale europeo

Sarà definito a livello comunitario chi e quanti saranno i gestori di wallet che dovranno verosimilmente offrire un’interfaccia comune per tutti gli utenti, per l’autenticazione per la fruizione dei servizi.

Grazie all’European Digital Identity Wallet sarà possibile non solo accedere ai servizi pubblici con la propria identità digitale in ogni paese EU, ma anche aprire un conto in banca, noleggiare una macchina, dimostrare la propria età o accedere a servizi pubblici.
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Quando verrà rilasciato l’EUDI Wallet?

Dopo l’annuncio di giugno 2021, la prima fase del progetto pilota è stata avviata nel 2022 con l’obiettivo di arrivare alla diffusione dell’European Digital Identity Wallet nel 2024, obiettivo poi spostato al 2026.
Nel 2023, durante la fase di trilogo, ovvero il negoziato interistituzionale con la partecipazione di rappresentanti del Parlamento Europeo, del Consiglio dell’Unione Europea e della Commissione Europea, sono stati avviati i cosiddetti “Large Scale Pilot”, i progetti pilota su vari use case di utilizzo dell’EUDI Wallet portati avanti da Consorzi internazionali, tra cui il Consorzio POTENTIAL di cui fa parte Intesa. Il lavoro dei consorzi terminerà a fine 2025, ovvero subito prima del rilascio degli EUDI Wallet nazionali.
L’8 novembre 2023 la fase di negoziato (trilogo) è terminata, con l’annuncio dell’accordo sul testo definitivo della revisione eIDAS che è stato approvato il 29 febbraio 2024 e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile dello stesso anno.
L’attesa è ora per gli atti implementativi (Implementing Acts) che delineeranno le specifiche tecniche per l’implementazione dell’EUDI Wallet e il cui primo, più atteso, rilascio è previsto entro il 21 nocembre 2024.
Insomma, l’identità digitale europea probabilmente sarà nelle tasche dei cittadini nel 2026.
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Perché l’EUDI Wallet è importante


Innanzitutto, l’EUDI Wallet è un altro importante passo verso gli obiettivi prefissati dal programma “Digital Decade 2030”, il “programma strategico per il decennio digitale che fissa traguardi e obiettivi per il 2030”, tra cui la digitalizzazione di tutti i servizi pubblici in Europa, ma anche per la creazione del mercato unico digitale europeo, che fino a questo momento soffriva di un panorama delle identità digitali molto diversificato, frammentato e poco interoperabile.
In secondo luogo, l’EUDI Wallet sarà un miglioramento per quanto riguarda la privacy e la protezione dei dati personali dei cittadini, perché il modello a “portafoglio” si avvicina molto a quello della Self Sovereign Identity, un tipo di identità digitale basato su Blockchain che restituisce agli utenti il controllo completo sulla propria identità e sulle informazioni da condividere.

Secondo i dati dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano*, la rapida diffusione delle identità digitali dal 2020 in poi non si è limitata ad essere un fenomeno italiano. Durante il 2021, infatti, la percentuale di digital ID presenti nella popolazione è aumentata (in alcuni casi raddoppiata) in ogni paese europeo, arrivando alla quasi totalità negli stati più virtuosi come Olanda, Svezia e Norvegia.
Per questo a giugno 2021 la Commissione Europea ha proposto una revisione del regolamento eIDAS (anche detto “eIDAS 2.0”), presentandola assieme a un documento di raccomandazioni per la creazione di un European Digital Identity Wallet, ovvero un’identità digitale europea che entro il 2026 permetterà a tutti i cittadini UE di spendere la propria identità digitale in tutti gli stati membri.
Vediamo quindi che cos’è l’European Digital Identity (EUDI) Wallet, perché è importante e a che punto è arrivato l’iter legislativo.

* Osservatorio Digital Identity, Report 2021